La
febbre del sabato sera
(USA
1977)
Titolo
originale:
Saturday Night Fever
Regia:
John Badham
Cast:
John Travolta, Karen Lynn Gorney, Donna Pescow, Barry Miller, Joseph
Cali, Paul Pape, Sam Coppola, Fran Drescher
Genere:
Disco Stu
Se
ti piace guarda anche:
Footloose, Flashdance, The Last Days of Disco, Jersey Shore
Nuovo
appuntamento (spero per voi anche l’ultimo, per il momento) con il
“cinema danzereccio” e così, dopo Flashdance, ecco quello che
è forse il primo vero super cult del genere, per lo meno
nell’accezione moderna (Fred Astaire quindi escluso): Saturday
Night Fever. Oooooh yes.
Translation:
La febbre del sabato sera. Oooooh sì.
Atmosfera
anni Settanta a manetta. Disco strobo ogni 3 x 2. Musica dei Bee Gees
(R.I.P. Robin Gibb). Poster di Al Pacino appeso in cameretta come
modello esistenziale. Poster di Farrah Fawcett come modello per
altro…
La
febbre del sabato sera è un racconto sociale sugli italo americani
pizza pizza marescià, nonché un affresco storico su un’epoca che
ha visto l’ascesa della Disco Music e di un certo tipo di vita. Il
voler arrivare, non si sa dove basta che sia da qualche parte, la
voglia di emergere, di uscire da un destino già segnato. La parabola
di Tony Manero anticipa in qualche modo gli yuppie che di lì a poco
sbucheranno fuori come funghi purtroppo non allucinogeni, e denota
qualche caratteristica preoccupante che poi, esasperata, porterà a
“mostri” attuali come i protagonisti di Jersey Shore o
Tamarreide, di cui lui è un po’ il Padrino.
Apparenza
e attenzione al look sono ok, ma con Tony Manero assumono i connotati
della cura maniacale della superficialità e un gusto preoccupante
per il trash, per l’ostentazione, per la truzzaggine più
imbarazzante. Nel suo caso questi aspetti sono ancora in nuce e hanno
un che di naive e innocente, come il continuo lisciarsi indietro i
capelli, cosa che verrà poi ripresa anche dal grande Mouth/Corey
Feldman nei Goonies e che, più tardi, porterà agli ingellati da far
schifo “Guido” di Jersey Shore. In fondo il tamarro è sempre in
voga perché non è di moda mai.
John
Travolta è perfetto nella parte e non si fa troppa fatica a
immaginare una sua adolescenza simile a quella del Tony Tamarro,
mentre il resto del cast non si fa troppa fatica a dimenticarlo.
Efficacissima la colonna sonora che tra Bee Gees, Tavares, Kool &
The Gang, KC & The Sunshine Band, Trammps (con “Disco Inferno”)
e gli altri pesi massimi della Disco mette in scena un greatest hits
che per i patiti del genere dev’essere pura goduria. Dico
dev’essere perché io personalmente non mi annovero tra questi
patiti assoluti, però in effetti era difficile assemblare una
soundtrack più adatta per fotografare questo ambiente e questa
epoca. Anche se qualcuno riuscirà a posteriori riuscirà a fare
persino di meglio: Whit Stillman, con l’enorme colonna sonora del
suo splendido The Last Days of Disco.
Se
la visione procede su ritmi ballabili e godibili per quasi tutta la
sua durata, peccato per il finale del film, davvero tra i più
tremendi che io ricordi: uno dei suoi amici cade dal ponte, finisce
in fiume, quasi sicuramente morto, e Tony Manero senza versare una
lacrima e senza nemmeno far finta di fregarsene un minimo prende la
metro e raggiunge in uno stato pietoso la tipa che appena poche ore
prima aveva cercato di stuprare. Lei lo perdona per il quasi stupro e
gli dice che possono essere amici, in quello che è un finale nemmeno
romantico, solo stucchevolmente buonista. Ma dell’amico scomparso
non gliene frega un cazzo a nessuno? Proprio su quell’incidente il
film avrebbe potuto giocare la carta della perdita dell’innocenza
di quegli anni, invece rimane sospeso e manca di coraggio proprio
quando avrebbe potuto assestare il colpo finale.
I
titoli di coda lasciano con l’amaro in bocca per quello che rimane
comunque un interessante affresco di un’epoca e la fotografia
perfetta di una determinata, e a suo modo importante, categoria
sociale: il tamarro.
(voto
6,5/10)
3 commenti:
No!, perché ultimo appuntamento col cinema danzereccio?? A me piace, anche se pensavo di non aver visto nemmeno questo film, invece non solo l'ho visto, ma nemmeno mi ricordo la scena dell'amico che cade dal ponte: non me ne frega un cazzo nemmeno a me? Sarà, ma io ero rimasta sconvolta dalla scena di tentato stupro, e da quella minchiona che poi lo perdona "perché io ti amo" o qualcosa del genere, comunque una stupida come purtroppo ce ne sono. E lui già da lì era un insensibile, se dopo dici che se ne frega pure dell'amico, io ti credo e non mi stupisco.
Vabbe' a me di tutto il film piace solo la musica, ecco, quindi il film posso anche non (ri)vederlo.
ultimo (forse) appuntamento perché non è un genere che amo particolarmente...
però è in arrivo il remake di footloose, quindi tranquilla che potrei ritornare sull'argomento :)
Ho passato mesi a convincere mi madre che se mi avesse accompagnato lei, forse mi avrebbero fatto entrare anche se non avevo ancora 14 anni.A fatica, ma ci riuscii.Sono legato sia al film che alla colonna sonora,più per motivi affettivi che per credo musicale.Ma pezzi come How Deep Is Your Love e Stayin' Alive sono meraviglie senza tempo.
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