Stress da vampiro
(USA 1988)
Titolo originale: Vampire’s Kiss
Regia: Robert Bierman
Cast: Nicolas Cage,
Jennifer Beals, Maria Conchita Alonso,
Elizabeth Ashley, Kasi Lemmons
Genere: yuppie du
Se ti piace guarda anche: American
Psycho, Fuori orario, Voglia di vincere
Ci sono dei film che potrebbero essere
dei cult. Potrebbero esserlo facilmente. Prendi Stress da vampiro.
Ok, il titolo italiano fa schifo, tanto per cambiare. Stress da
vampiro? Ma chi l’ha deciso un titolo del genere? Nemmeno uno che
intitola un post “Stress da Nicolas Cage” oserebbe tanto. Anche
perché “Stress da vampiro” non vuol dire nulla, mentre “Stress
da Nicolas Cage”, considerando come l’attorone americano ormai
giri al ritmo di 6 o 7 pellicole da schifo l’anno, un senso ce l’ha
eccome.
Il titolo originale è invece assolutamente cool: Vampire’s Kiss. Negli anni ’80 non era nemmeno ‘sto titolone, ma alla luce (si fa per dire, parliamo pur sempre di creature notturne) del successo globale dei vari Buffy, Twilight, True Blood, The Vampire Diaries e Underworld, un titolo del genere da solo basterebbe per aprire un nuovo franchise di successo.
Alla sceneggiatura della pellicola
troviamo poi Joseph Minion, che all’epoca era fresco reduce da uno
degli script più avvincenti dell’intero cinema 80s, quello per il
Fuori orario
(http://orablu.blogspot.it/2012/04/lora-cult-fuori-orario.html) di
Martin Scorsese, che poi è anche il motivo principale per cui ho
recuperato con curiosità questo film. Solo che, laddove Scorsese
riusciva a tradurre in immagini la folle, grottesca, emozionante
nottata fuori orario vissuta dal protagonista, qui le cose vanno
parecchio meno bene.
Si può anche dire che la sceneggiatura
in questo caso sia meno ispirata, molto probabilmente lo è, però
non è nemmeno priva di spunti interessanti. Tutt’altro. Lo script
di Minion mette sul fuoco tanta carne, e buona pure. La tematica
vampiresca applicata a una vita più o meno “normale” oggi può
apparire ormai stra-abusata, considerando come non venga quasi più
prodotta alcuna serie tv o pellicola senza ALMENO un succhiasangue
tra i protagonisti, ma negli 80s non erano così in voga, tanto che
questo film potrebbe essere considerato avanguardia pura. Ho detto
potrebbe.
E poi è presente pure la tematica
della follia applicata allo yuppismo, con il personaggio di Nicolas
Cage che è una sorta di fratello gemello del Patrick Bateman di
American Psycho. Meno fissato con l’aspetto fisico, magari, ma non
meno fuori di testa. Come nel romanzo di Ellis, e seguente film di
Mary Harron, anche qui il protagonista ha due volti: da una parte è
un rispettabile membro della comunità, un uomo attraente e di
successo, anche se non si sa bene perché visto che come Bateman non
è capace di fare nulla. Dall’altra parte è invece un pazzo
psicopatico, in questo caso non è un serial-killer, bensì è un
vampiro. O almeno si crede di essere un vampiro. Ma lo sarà o non lo
sarà? Il dubbio resta, così come in American Psycho. Peccato che il
protagonista di questo Vampire’s Kiss sia un Nicolas Cage davvero
modesto; se ne Il ladro di orchidee (Adaptation) di Spike Jonze il
Nicola Gabbia a sorpresa (grande sorpresa!) riusciva in maniera
credibile a interpretare due gemelli contemporaneamente, qui il gioco
della doppia personalità gli riesce parecchio meno bene (e questa
non è una grande sorpresa).
Sono diversi i punti di contatto anche con Fuori orario, il più evidente è il contrasto tra vita diurna normale (o quasi) e vita notturna in cui dare sfogo al proprio lato oscuro. Il limite maggiore del film sembra però essere la regia, davvero modesta e con uno stile 80s patinato, ma di quell’80s troppo patinato per essere considerato cool, di Robert Bierman.
Robert Bierman, chi?
Ecco, appunto: Robert Bierman, chi? Di
certo non è uno Scorsese. Tra il regista che si limita a scaldare la
sedia e il Cage in versione inverosimile vampiro psicopatico, i due
cattivoni ce la mettono tutta pur di affossare gli spunti presenti
nella sceneggiatura del buon Joseph Minion, che da lì in poi non
riuscirà più a riprendersi e realizzerà pochi script per film poco
interessanti: qualcuno ha visto Motorama o On the Run? Davvero un
peccato, per uno che all’esordio aveva firmato una sceneggiatura da
fuoriclasse come quella di Fuori orario.
Poteva essere un cult, questo Stress da vampiro. Poteva essere considerato una sorte di anticipatore di Buffy e delle altre serie vampiresche, poteva essere, ancor più a ragione, un fratello maggiore di American Psycho. La sceneggiatura c’era, le idee pure. E invece si sono messi di mezzo una realizzazione che viaggia più sui binari del ridicolo che su quelli del grottesco, un titolo italiano inascoltabile e illeggibile, una regia anonima che non permette alla storia di crescere in tensione come ci si sarebbe potuti aspettare, ci si mette pure un Nicolas Cage protagonista per nulla all’altezza, più una Jennifer Beals che anziché come vampira fatalona è meglio come ballerina tamarra, nonostante Flashdance sia un mio altro scult personale.
Sarebbe potuto essere facilmente un
grande film, questo Stress da vampiro, invece no. Colpa dello stress
da cult?
(voto 5/10)
3 commenti:
Me lo ricordo...Madonna che boiata!!!
Colpa,probabilmente, del peggiore attore che la storia del cinema possa ricordare.:)
il peggiore in assoluto no, dai.
vuoi mettere con uno steven seagal?
però certo non è nemmeno tra i migliori.. :)
Posta un commento