giovedì 4 luglio 2013

La cosa più strana che troverete è l'amore

In questi giorni ho capito una cosa molto importante: perché Berlino in qualche modo mi scioglie. Il mistero mi è stato svelato già a pagina 11, dove Berlino viene definita come “la capitale europea verosimilmente meno stressata”. D’altronde quando in un posto si vive certe cose si danno per scontate e semmai ci si stupisce quando ci si rende conto che altrove non è così.

Oggi, come da tradizione, vi darò prima la cattiva notizia, che forse avevate già temuto con la mia premessa: ho letto un altro libro che parla di Berlino.
Ma stavolta c’è anche una buona notizia, anzi ce ne sono tre:
1) questo libro è una sorta di guida, ma presenta Berlino da un punto di vista talmente alternativo da sembrare logico, ovvero non come una vetrina da ammirare, ma come un’amica da conoscere pian piano;
2) questo libro si legge come una lunga fiaba, o come tante brevi favolette, a seconda della vostra voglia del momento o del tempo a vostra disposizione, rendendovi così flessibili come la Berlino rilassata di cui sopra;
3) dulcis in fundo (per chi pensa che Berlino – Germania – lingua tedesca abbiano un gusto amaro quasi aspro al quale non riusciremo mai ad abituarci): 1- questo libro esiste solo in italiano, 2- e si rivolge direttamente agli italiani, anche a quelli che non saprebbero nemmeno loro perché sono finiti a Berlino per tre, sette, dieci giorni, o forse per sempre, 3- e vi farà innamorare della città.

Si tratta di una guida di Berlino, ma fra le righe leggerete amore per Berlino, leggerete la consapevolezza che anche il Lettore si innamorerà della città, che quel Lettore siete proprio voi, e che è a questo che vi prepara il libro, che è in questo innamoramento inspiegabile che il libro vi guida. Un innamoramento all’ italiana, nel senso più poetico e pervaso di maraviglia del termine.
Quindi non è una normale guida turistica, vi avviso.
Le normali guide turistiche di Berlino (e io lo so, perché ne ho viste tante e alcune, pensate, le ho pure lette) hanno una struttura ben precisa. Innanzitutto, la lista di attrazioni consigliate è sempre la stessa, ciò che cambia è come vengono presentate. Ci sono ad esempio guide patinate con molte fotografie, e altre che a malapena hanno la foto di copertina. Tutte hanno nel risvolto di copertina iniziale la mappa del centro della città e alla fine del libro la mappa delle linee della metro. Alcune guide sono suddivise per percorsi tematici di cui dovrete seguire le singole tappe, pena non capire perché quello sia stato chiamato “percorso consigliato”, altre sono suddivise per possibili esigenze e supposte priorità: cultura e musei, mangiare e dormire, divertirsi e rilassarsi eccetera. Quasi tutte offrono informazioni aggiuntive, compresi gli indirizzi dei chioschi d’informazioni turistiche, caso mai quelle della guida non vi sembrino aggiornate o siano apparentemente incomplete. Alcune guide però sono così scarne da sembrare semplici album fotografici con didascalie lunghe.
Questo libro offre di più, perché vi offre 101 Spunti per conoscere la città, intesi come informazioni complete, sì, ma che vi invoglieranno ad approfondire, conoscere, toccare con mano, sperimentare. Vi invoglieranno ad esserci. Gli Spunti sono numerati, ma non necessariamente devono essere letti in ordine, io ci ho visto tanti possibili filoni di lettura, ma qui ve ne riporto solo tre, esatto.


Filone Numero 1: la diversità si può far propria senza appianarla.
Le attrazioni “della lista” non mancano nemmeno in questo libro, eppure questa rimane una guida che vi accompagnerà alla scoperta dei vostri gusti, e in 101 Spunti vi sfido a non trovarne almeno tre che li rispecchino. Il libro inizia con la presentazione della città così come la vedrebbe un italiano che ci arriva per la prima volta, sappiamo che siamo diversi eppure quando arriviamo tutto ci sembra stranamente assurdo o incredibilmente affascinante. La diversità però non deve sembrare strana o incredibile, è del tutto normale, e a Berlino ogni diversità trova il suo spazio vitale.
Le prime dieci delle 101 cose da fare a Berlino almeno una volta nella vita* illuminano le prime perplessità che a un italiano sorgono quando arriva a Berlino, e che rispecchiano le fisse tipiche degli italiani, ad esempio: 1- perché su tutte le mini-mappe della città, anche su quella gratuita della società dei trasporti che avete preso all’aeroporto, ci sono tutte le linee di metro e treni, poi arrivate in città e la trovate attraversata anche da una miriade di linee di tram e di bus di cui non sapevate nulla, però è come se i vari mezzi di trasporto si fossero divisi le zone da servire? 2- Perché l’omino del semaforo è così famoso, quasi più famoso dell’orso simbolo della città? 3- Va bene l’indiano, va bene il turco, va bene il messicano, va bene il greco, va bene pure il cinese anche se l’ho mangiato l’altro ieri, va bene, ma: un ristorante italiano non c’è? E con tutti questi ristoranti, i berlinesi qualcosa di tipico ce l’avranno, no?


Insomma, converrete anche voi che le paure tipiche degli italiani sono tre: usare i mezzi pubblici, trovare traffico, morire di fame all’estero, ma questo libro vi tranquillizza: rilassatevi, siete a Berlino, se rispettate le piste ciclabili e non ci camminate sopra, sopravvivrete.
La cosa più strana che troverete a Berlino? Al contrario degli italiani, che sono fissati con l’igiene personale e con la pulizia della propria casa, i tedeschi hanno la fissa dell’igiene, della pulizia e della cura maniacale dei beni e dei luoghi pubblici.


Filone numero 2: non c’è solo ciò che vedete in vetrina.
Gli Spunti dal Numero 11 al Numero 100 sono fra i più disparati, accanto alle attrazioni più rinomate svelano anche curiosità più nascoste, di quelle che potrebbe non capitarvi mai di incontrare per caso, perché la vostra normale guida da quattro soldi ha la mappa del solo centro e voi non conoscete nessun italiano che sia già stato a Berlino, o che ci sia rimasto così a lungo da scoprire certi angoli non ancora famosi. Vi raccontano anche curiosità sui palazzi particolari di cui vi chiederete ”ma cos’è ‘sta roba?”, e su personaggi che sentirete nominare qua e là. Se leggerete questo libro nella sua interezza troverete tanti nomi di persone, di edifici, di luoghi, di locali e spesso, tra parentesi, la via e il numero civico: non lasciatevi spaventare, non dovete leggere tutte le vie, ma segnarvi solo quelle degli Spunti che vi interessano (non per niente sono tra parentesi, no?)*.



Alcuni degli Spunti li leggerete solo per curiosità, perché forse non vi interesserà tentare di entrare nella discoteca più famosa e con la selezione più rigida all’ingresso, in nessuno dei tre giorni in cui fa orario continuato ininterrotto, cioè nemmeno il primo giorno quando è vuota e dovrebbero far entrare cani e porci, e nemmeno il terzo, quando i meno resistenti son già andati a casina. Altri Spunti saranno nella vostra lista sin da subito, poi incomincerete una seconda lista, erroneamente chiamata “di riserva”, e poi una terza, segretamente chiamata “a tema”, come a dire che vi siete già immaginati il vostro percorso, per poi temere che il tempo non vi basterà, anche se una volta a Berlino, e fatta amicizia con i mezzi pubblici così presenti e puntuali, riuscirete a spuntare molte delle voci delle vostre liste, per poi accorgervi che, senza volerlo consciamente, avete in realtà costruito pian piano, e guida Berlino 101 alla mano, una quarta lista, più interessante, più personalizzata, in qualche modo più adatta alla “vostra” Berlino. E sentirete spesso parlare de “la mia Berlino” perché ognuno ha la sua, ve ne accorgerete appena l’avrete conosciuta. O forse non lo dirà mai nessuno, ma voi saprete che è così. Infine, alcuni Spunti li terrete per la prossima volta, perché un’altra cosa che succederà a vostra insaputa, sarà il nascere e crescere dentro di voi della consapevolezza che a Berlino ci tornerete. E questo libro vi aiuterà a capirlo un po’ prima.



Gli Spunti offerti sono storici, architettonici, letterari, musicali, mondani, teatrali, artistici e artistico-stravaganti, sportivi, ambientalistici e di vita quotidiana (per chi vorrà fare il biglietto di sola andata), e ci sono pure consigli pratici: siti internet da consultare, riviste da sfogliare, abbigliamento da indossare davanti a buttafuori pignoli, quale biglietto comprare e dove, cosa fare delle bottiglie vuote, quali pregiudizi giustificabili lasciare a casa e quando. Questa guida è una sorta di amica che vi presenta un’amica, la quale ha pregi e difetti come tutti, ma che non potrà non piacervi una volta che l’avrete conosciuta meglio, una volta che avrete “imparato a conoscerla”, come si dice in tedesco, basta sapere come prenderla (lo dico per i più restii a fare nuove amicizie). Io stessa, che leggo per il 50% libri che parlano di Berlino (e ora non ditemi che non ve ne eravate accorti), ho sorriso nel ritrovare alcune curiosità che solo se si vive in una città, fra i suoi abitanti, si possono scoprire: piccole manie come quella di mettere i soprannomi ai palazzi, soprattutto quando non si approva tanto quell’ennesima opera edilizia. A prima vista, infatti, la tolleranza di Berlino si manifesta soprattutto quando viene demolito e ricostruito un palazzo, o quando viene progettato ex-novo in un luogo improbabile, con forme impossibili e di dubbia utilità. Eppure anche i berlinesi si lamentano inascoltati, perciò palazzi spariscono e risorgono a Berlino, e il vuoto che si crea o il nuovo palazzo che viene costruito, si becca a quel punto un bel soprannome. Vi capiterà di passare davanti al Palazzo della Cancelleria federale, un edificio moderno, bianco, geometrico, con enormi vetrate, alcune tonde: questo è quello che sembra a me quando lo guardo, ma i berlinesi, quando l’hanno visto la prima volta, l’hanno soprannominato “la lavatrice”*. Ma non solo i soprannomi vi verranno svelati in questo libro, bensì anche altri termini molto usati dai berlinesi, che saranno anche famosi per essere musoni, ma che non mancano di un certo senso dell’umorismo. Vi riporto ora una frase trovata su internet in questi giorni, che vi preparerà alla vostra vacanza, se deciderete di farla tra luglio e agosto: “Adoro l’estate berlinese, per me è la più bella settimana dell’anno”.



Filone Numero 3: andare oltre il limite noto.
Il terzo filone che ho individuato è seminascosto fra le righe, prima di leggerlo lo sentirete. Se all’inizio vi sembrerà che questo libro, pur nella sua atipicità, sia in fondo una guida per turisti di passaggio, man mano vi renderete conto che non solo vi siete innamorati della città e vorreste restarci per sempre, ma che questo libro è proprio dedicato a persone come voi. È vero, voi potreste essere davvero persone che a Berlino si sono trasferite in cerca di lavoro (e non faccio riferimento solo al tormentone dell’anno “in Italia c’è crisi”, perché gli italiani berlinesi d’adozione hanno una tradizione più lunga che ha origini nella canzone “voglio imparare il tedesco, lo voglio imparare in Germania, a Berlino per la precisione”), ma è più probabile che siate partiti con l’idea di comportarvi come ammirati turisti di passaggio, purtroppo però non riuscirete ad esserlo. Una volta arrivati in città, finite le prime presentazioni, vi si affaccerà alla mente gradualmente un pensiero strano, un pensiero che vi farà sorridere nella sua assurdità, ma che allo stesso tempo non vi sembrerà poi tanto incredibile. Un pensiero alimentato dalla scoperta che a Berlino da anni vivono stranieri che continuano a non sapere una parola di tedesco, che davvero sentire il tedesco per strada è difficile, che si spende poco, che quello che state vivendo come turisti a Berlino è la vita quotidiana, perché Berlino non è solo una metropoli alternativa e all’avanguardia, ma è la città dei parchi, dei parchi giochi per bambini, dei giochi di una volta, delle famiglie giovani e non, delle notti al museo, delle biciclette come mezzo abituale di trasporto, dei vecchietti che camminano tenendosi per mano, della cacca di cane sui marciapiedi e all’improvviso vi sentirete davvero rilassati. Lo Spunto Numero 101 vi propone di vivere la città per scoprire da soli il vostro Spunto Numero 102. Quello che sarà davvero il primo verso la vostra Berlino.
Questo libro è fatto per essere tenuto in mano, per essere sfogliato con la crescente sensazione di conoscere da sempre Berlino e il suo modo di essere, di offrirsi, e voi salterete da uno Spunto all’altro grazie ai rimandi, rapiti dalla vostra stessa curiosità vorrete saperne di più, e non vi sentirete più turisti di passaggio, nemmeno quelli di voi che andranno via davvero dopo tre, sette o dieci giorni, non consulterete questo libro come una normale guida della città, ve l’avevo detto, ma come un diario in cui di volta in volta ritroverete voi stessi a Berlino. Nella vostra Berlino.
 
 101 cose da fare a Berlino almeno una volta nella vita di Chiara Fabbrizi
Ancora tre cosucce:
*Perché questo titolo? Scommetto che la risposta oramai la sapete: perché ci vorrete tornare almeno un’altra volta nella vita.
*Per questo viaggio alla scoperta della vostra Berlino vi servirà una mappa dell’intera città e dei dintorni (in tedesco “Berlin und Umgebung”), ovvero di boschi, laghi e località.
*In questo libro non ci sono foto, solo le fedelissime illustrazioni di Fabio Piacentini; le foto fatele voi dall’angolazione che preferite, se invece volete l’inquadratura ufficiale, compratevi le cartoline e usatele come segnalibro.

9 commenti:

Badit ha detto...

Molto bello e ,guarda un pò,aumenta a dismisura il desiderio di visitare la città per chi ,come me,non la conosce.

Anonimo ha detto...

Grazie della bellissima recensione!

Blackswan ha detto...

Un signor post e foto bellissime. Brava, ellina! :)

Elle ha detto...

E allora è arrivato il momento di imparare a conoscerla, Badit, gambe in spalla e guida 101 in mano.

Quando il libro è bellissimo, la bellissima recensione si fa da sé: grazie a te per averlo scritto così bene!

Le foto, come le parole, vorrebbero invogliare a leggere il libro , almeno per scoprire cosa mostrano (per questo motivo stavolta non ho messo le didascalie) ;)

Alligatore ha detto...

Questa è una rece fatta veramente con amore... per Berlino, ma non solo ;)

Elle ha detto...

E' vero, c'è anche amore per la lettura e per i libri che coinvolgono, per le scoperte e per le nuove amicizie che crescono pian piano ma durano ;)

ElenaSole ha detto...

Complimenti, una recensione che stimola. Berlino è nei miei sogni da 25 anni, credo. Ho una zia che ci vive lì da 57 anni ed è buffo leggerla perché traduce l'italiano dal tedesco. Ma fu lei, col suo vestito da suora, che picconó il muro e conservo questo ricordo di cemento a casa mia. Quindi Berlino dici bene, è amore. Offre prospettive per tutti, anche per chi come me l'ha vista da centinaia di cartoline. Ci andrò, e questa guida farà al caso mio.
una delle mie più care amiche è di Berlino, ma vive a Milano. Lei una volta all'anno ritorna a Berlino, jn incognita dal parentado, per godersela con i tempi di turista. È amore pure questo...

Silvia Pareschi ha detto...

Bellissima recensione, Elle! E tu lo sai che sono particolarmente affezionata a questo libro...

Elle ha detto...

Sole, le cartoline di Berlino sono datate anche dopo un anno, perché è una città in continuo cambiamento. Anzi, per essere una vera cartolina di Berlino, qualunque sia l'oggetto, dovrebbe esserci da qualche anche il braccio di una gru! E i tempi da turista, a Berlino sono tempi quotidiani. Che aspetti a realizzare il sogno??


Silvia, lo so, tu sei stata galeotta!!