venerdì 31 maggio 2013

Liberi tutti


Era un azzardo, ci abbiamo provato, ne è venuta fuori una serata coi fiocchi. Slam Poetry Versus Blues: le avanguardie più rivoluzionarie della poesia e una musica le cui radici si perdono in Africa, in un tempo lontanissimo da noi. Un gruppo di ragazzi coraggiosi e talentuosi (gli slammers e la band dei Jesus On A Tortilla), capaci di fondere in un vibrante show, parole e note, immagini e suggestioni. Un viaggio emozionante, attraverso un percorso lontano dai circuiti della cultura convenzionale, eppure incrdibilmente vicino al cuore dell'ascoltatore. Se da un lato, la poesia Slam, forma d'arte metropolitana che nasce in strada, in mezzo alla gente, cattura il pubblico, lo scuote, lo schiaffeggia, lo induce a riflettere e a dialogare, dall'altro, i grandi classici del blues, da Muddy Water a Robert Johnson, accarezzano le orecchie dell'ascoltatore, conducendolo in una dimensione quasi rurale, che evoca un'iconografia color seppia e scioglie l'anima in un nostalgico viaggio a ritroso attraverso l'alveo del Mississippi. Due forme d'arte distanti fra loro, dicotomia fra passato e futuro, in cui la metrica libera del verso slam confligge col rigore ritmico delle dodici battute del blues. Due mondi che si confrontano, che si guardano in faccia e si studiano per buona parte dello spettacolo, fino a quando nella catarsi di un finale a schema libero, l'improvvisazione da jam degli strumenti e il free style di un poetare quasi rap si fondono in una nuova entità artistica che non conosce barriere temporali.

Martedì prossimo, 4 giugno 2013, l'Orablù porterà questo suggestivo spettacolo all'interno del Cesare Beccaria, il carcere minorile di Milano. Un altro azzardo, una scommessa, un'intuizione estemporanea che, grazie all'entusiasta adesione del personale del penitenziario e di tutti gli artisti coinvolti, siamo riusciti a trasformare in realtà.
Sarà, però, uno show diverso, in cui cercheremo di abbattere l'ideale barriera fra pubblico e artista, per rendere protagonisti della giornata soprattutto i ragazzi detenuti, che potranno salire sul palco e recitare, a ritmo di hip hop, le loro poesie.
Ci piace pensare allora che quello di martedì sarà il nostro evento più importante, e che per un pomeriggio, per tutti coloro che saranno presenti, non esisteranno più sbarre nè catene, ma solo il linguaggio salvifico della musica e della poesia. Ali, altro non sono, per librarsi in cielo e sentirsi finalmente liberi. Oltre una cella, oltre la prigione delle nostre ordinarie esistenze.

1 commento:

Irriverent Escapade ha detto...

Eh si Nick, la serata Slam poetry è stata davvero un azzardo. Il fatto che poi sia stata una serata riuscitissima, in aggiunta alla giovane etá dei protagonisti, fa ben sperare per il futuro. Lá dove non passa giorno che da genitori (ma anche solo da semplici cittadini) riflettiamo spaventati sul vuoto culturale delle giovani generazioni.
E anche la "trasferta" al Beccaria non è un azzardo ma un altro piccolo tassello...forza ragazzi, state facendo davvero grandi cose :-)