lunedì 7 dicembre 2015

Gianni Biondillo a L'OraBlùBar:
l'audio della serata, le foto e i suoi consigli involontari


Venerdì 27 novembre la rassegna “Per un trancio di libri” ha ospitato un amico: Gianni Biondillo.
Una serata divertente, piacevole e interessante, presentata da Giorgio Fenino, che potete anche ascoltare grazie a Radiopanesalame che ha registrato la serata. Di fronte alla richiesta di cinque titoli da inserire nella microlibreria, come abbiamo fatto nel precedente incontro con Matteo Ferrario, Gianni è andato in paranoia. Per lasciargli dormire sonni tranquilli, i libri suggeriti sono quelli di cui ha parlato durante l'incontro... chiamiamoli consigli involontari! Questi libri, oltre al nuovo "L'incanto delle sirene", li potete trovare alla microlibreria Per un trancio di libri a L'OrablùBar a Bollate.
Ne approfittiamo per ricordarvi che il protagonista del prossimo appuntamento sarà Massimo Pozzetti con “Auro Ponchielli contro la fine del mondo” e si terrà venerdì 11 dicembre 2015.



Ed ecco i consigli involontari di Gianni, estratti dall'audio pubblicato in questa pagina:

"L’anno scorso ho pubblicato una fiaba per bambini (Il mio amico Asdrubale) e prima di quella fiaba ho pubblicato un’antologia di scritti di miei viaggi fatti in Africa (L’Africa non esiste) e prima ancora l’antologia erotica (Pene d’amore. Sette racconti erotici). Insomma scrivo cose molto diverse tra di loro ma se dovessi dare una definizione di quello che faccio direi che sono un narratore di territori, un narratore di viaggi. Nei miei libri c’è sempre qualcuno che si muove che incontra dei territori, dei quartieri o magari dei paesaggi come quelli africani o quelli ancora più demenziali come quando feci il giro delle tangenziali di Milano a piedi (Tangenziali. Due viandanti ai bordi della città di Gianni Biondillo e Michele Monina) e cose di questo tipo. Incontri paesaggi fisici e antropologici, umanità, persone, popoli, narrazioni di gente e quello che faccio è metterli nel libro. Ogni tanto ho bisogno dell’ispettore Ferraro perchè lui mi aiuta ad attraversare certi territori e certe situazioni al limite, ai margini, altrimenti, se posso, ne faccio a meno. Perchè vorrei sempre scrivere un libro onesto.
Quello che fa la letteratura è esattamente questo: ti permette di vivere le vite degli altri, di entrare in empatia nelle sensazioni, nelle emozioni, nelle tragedie delle altre persone che tu non potrai mai vivere fortunatamente o sfortunatamente. La forza della letteratura è questa cosa qui che tu puoi vivere tutte le vite che vuoi semplicemente aprendo un libro.”






"L’immigrazione è un tema epocale: noi stiamo vivendo una trasformazione epocale della nostra società non è una roba all’acqua di rose quello che ci sta capitando, è un cambiamento irreversibile che o noi lo gestiamo o verremo gestiti da questo cambiamento. Non ci saranno muri che terranno. Più bombarderemo e più ne arriveranno. È così, è un fatto!
L’Africa non esiste racconta di 5 viaggi compiuti in Chad, in Uganda, in Eritrea, Etiopia ed Egitto. La vita è strana, mi mette sempre a disposizione gli scenari che voglio raccontare. (…) Cinque posti completamente diversi: uno nel capoluogo della cultura araba, un altro dove ci son stati come colonialisti gli inglesi, in un altro i francesi, in un altro un popolo indipendente orgogliosamente da sempre, un altro dove siamo stati colonialisti noi italiani. Il primo viaggio che ho fatto è stato proprio in Eritrea che è una dittatura. Molti dei migranti che vengono, vengono da lì, quelli che noi cacciamo e non sappiamo da cosa li stiamo cacciando. Da un posto meraviglioso, da un certo punto di vista, ma sotto una cappa di una dittatura opprimente, dove c’è la leva obbligatoria per tutta la vita. (…) È una situazione terribile. Tutti questi ragazzi, la meglio gioventù di quel popolo, sta scappando disperatamente da questa cappa opprimente e noi non li vogliamo perché sono degli sporchi musulmani. Peccato che sono tutti cristiani in Eritrea e lo sono ancor prima che lo fossimo noi perché sono cristiani copti, una tradizione millenaria di cultura cristiana in questi posti. 
Insomma partire così in Africa è stato per me scioccante perchè tutto era tranne che giraffe, leoni, Tarzan. Il titolo del mio libro è proprio questo L’Africa non esiste, l’idea dell’Africa che voi avete in mente dimenticatela, quella roba non esiste. Non esiste perché l’Africa è talmente grande come continente… Non so se sapete che nelle carte geografiche la fanno più piccola perchè se dovessimo mettere le misure reali, l’Europa è una scoreggia in confronto ma, non soltanto, l’Africa è talmente grande che ci stanno dentro gli USA, la Cina, l’Argentina, tutta l’Europa Occidentale e non mi ricordo quante altre cose ancora per poter coprire tutta l’Africa. È talmente lunga l’Africa che se tu parti da Città del Capo e arrivi fino a Tunisi è come partire dal Portogallo e arrivare in Cina. Ma secondo voi esiste un continente così? E’ una marea infinita di storie, di popoli, di tradizioni, di abitudini. Io non sono stato in Africa, io son stato in 5 posti diversi!”





"Trovare il titolo giusto è sempre complicato. Non so se sapete che buona parte dei titoli non sono degli autori, ci sono dei titoli meravigliosi che non sono stati inventati dagli autori. Io, fortunatamente… Tutti i titoli sono miei, il mio editore dice che io sono un buon titolista, tranne uno che è I materiali del killer che aveva un altro titolo, era “Tranne i bambini”. Secondo me era un bellissimo titolo. Ma l’editore mi diceva che non andava bene che poteva far sembrare che era una storia di pedofilia, va bè, non sapevo che titolo mettere. Passa mia figlia che all’epoca aveva 11 anni: “Papà!” c’erano due libri sul tavolo “Il tempo materiale” e “Il killer malinconico”, li tira su: “Papà perchè non scrivi un libro che si chiama i materiali del killer?” “Minchia il titolo! Ferma!” Quindi è rimasto in casa Biondillo quantomeno!”





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