Era un azzardo, ci
abbiamo provato, ne è venuta fuori una serata coi fiocchi. Slam Poetry Versus Blues: le avanguardie più rivoluzionarie della poesia e una musica le cui radici si perdono in Africa,
in un tempo lontanissimo da noi. Un gruppo di ragazzi coraggiosi e talentuosi
(gli slammers e la band dei Jesus On A Tortilla), capaci di fondere in un
vibrante show, parole e note, immagini e suggestioni. Un viaggio emozionante,
attraverso un percorso lontano dai circuiti della cultura convenzionale,
eppure incrdibilmente vicino al cuore dell'ascoltatore. Se da un lato, la
poesia Slam, forma d'arte metropolitana che nasce in strada, in mezzo alla
gente, cattura il pubblico, lo scuote, lo schiaffeggia, lo induce a riflettere e
a dialogare, dall'altro, i grandi classici del blues, da Muddy
Water a Robert Johnson, accarezzano le orecchie dell'ascoltatore,
conducendolo in una dimensione quasi rurale, che evoca un'iconografia
color seppia e scioglie l'anima in un nostalgico viaggio a ritroso
attraverso l'alveo del Mississippi. Due forme d'arte distanti fra loro,
dicotomia fra passato e futuro, in cui la metrica libera del verso slam
confligge col rigore ritmico delle dodici battute del blues. Due mondi che si
confrontano, che si guardano in faccia e si studiano per buona parte dello
spettacolo, fino a quando nella catarsi di un finale a schema
libero, l'improvvisazione da jam degli strumenti e il free style di un
poetare quasi rap si fondono in una nuova entità artistica che non conosce barriere
temporali.
Martedì
prossimo, 4 giugno 2013, l'Orablù porterà questo suggestivo spettacolo
all'interno del Cesare Beccaria, il carcere minorile di Milano. Un altro
azzardo, una scommessa, un'intuizione estemporanea che, grazie
all'entusiasta adesione del personale del penitenziario e di tutti gli
artisti coinvolti, siamo riusciti a trasformare in realtà.
Sarà, però, uno show diverso, in cui cercheremo di abbattere l'ideale barriera fra pubblico e artista, per rendere protagonisti della giornata soprattutto i ragazzi detenuti, che potranno salire sul palco e recitare, a ritmo di hip hop, le loro poesie.
Ci piace pensare allora che quello di martedì sarà il nostro evento più importante, e che per un pomeriggio, per tutti coloro che saranno presenti, non esisteranno più sbarre nè catene, ma solo il linguaggio salvifico della musica e della poesia. Ali, altro non sono, per librarsi in cielo e sentirsi finalmente liberi. Oltre una cella, oltre la prigione delle nostre ordinarie esistenze.
Sarà, però, uno show diverso, in cui cercheremo di abbattere l'ideale barriera fra pubblico e artista, per rendere protagonisti della giornata soprattutto i ragazzi detenuti, che potranno salire sul palco e recitare, a ritmo di hip hop, le loro poesie.
Ci piace pensare allora che quello di martedì sarà il nostro evento più importante, e che per un pomeriggio, per tutti coloro che saranno presenti, non esisteranno più sbarre nè catene, ma solo il linguaggio salvifico della musica e della poesia. Ali, altro non sono, per librarsi in cielo e sentirsi finalmente liberi. Oltre una cella, oltre la prigione delle nostre ordinarie esistenze.
1 commento:
Eh si Nick, la serata Slam poetry è stata davvero un azzardo. Il fatto che poi sia stata una serata riuscitissima, in aggiunta alla giovane etá dei protagonisti, fa ben sperare per il futuro. Lá dove non passa giorno che da genitori (ma anche solo da semplici cittadini) riflettiamo spaventati sul vuoto culturale delle giovani generazioni.
E anche la "trasferta" al Beccaria non è un azzardo ma un altro piccolo tassello...forza ragazzi, state facendo davvero grandi cose :-)
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