lunedì 30 aprile 2012

Saluti ad Alice


ANTEFATTO: verso le 11 di sera del 12 Marzo, in radio ci sono una ventina di compagni, tra cui Flebo, Turbominchia e Bananastorta; si discute della bravata di Turbo che ieri mattina ha fischiato dietro al passaggio della Granduchessa Diosiacontè, in Piazza Purgatorio, proprio davanti al Palazzaccio. Tutti sanno che il Granduca si incazza come una bestia se qualcuno gli tocca la sua compagna: solo Turbo poteva fare una minchiata del genere. Adesso tutti i compagni temono una rappresaglia delle armate del Granduca contro la radio.
Naturalmente tutti i compagni danno dello stronzo a Turbo, che però si difende dicendo di non aver riconosciuto la Granduchessa, ma tutti sanno perfettamente che Turbo sta mentendo e che se dipendesse da lui, visto che una gonna è una gonna e se anche dentro ci fosse sua zia, meriterebbe comunque una mano sul culo o almeno un apprezzamento che inizia con "Bella fi" e finisce con "ga".

Flebo: "Cos’è Turbo, ieri prima di uscire dal letto non ti sei sparato la tua solita pugnetta mattutina, che sei andato in giro a fare danni con l’attrezzo ancora carico?"
Turbo: "Ti giuro Flebo che non l’avevo riconosciuta; da dietro mi sembrano tutte uguali e non è mica colpa mia se quella cambia pettinatura ogni tre giorni. Cos’è adesso prima di fischiare dietro a ogni bionda di Moletania, gli chiedo il passaporto e la identifico?"
Flebo: "Fatti più pugnette, te l’ho sempre detto. Devi farti più pugnette e il mondo te ne sarà per sempre grato".
Bananastorta: "Ma guarda se uno come me si doveva mettere con un bischero così. Turbo, questa non è rivoluzione proletaria è solo arrapamento giovanile. Ti auguro che non succeda niente di grave, se no avrai sulla coscienza tutte le conseguenze e sulla schiena tutte le mie sprangate".
Il Granduca è permaloso come una merda e ci si aspetta il peggio anche se al momento la Moletania è calma, le forze del Granduca si sono ritirate dalla zona e sembra che si stia andando verso una riduzione del livello dello scontro.
All'improvviso dei violenti colpi alla porta annunciano l'arrivo dei due Alabardieri Tre e Monti, i compagni decidono di fuggire dai tetti, in redazione rimangono quella testa di ciuffolo di Turbominchia, Flebo per proteggere le apparecchiature e Bananastorta, che non se la sentono di affrontare nel buio i tetti di Moletania.
 

 
Rumori di sottofondo, con grande casino, sedie spostate, gente che si muove nella stanza.

Flebo: Avete il mandato? 

Voce dell'alabardiere: Si

Flebo dall'altra stanza: Fai vedere?

Voce dell'Alabardiere: Si, apri la porta

Flebo: Prima voglio vedere il mandato.

Turbo: Scappiamo di sopra, scappiamo lì.

Bananastorta: Su, su aspettate. Non aprite, non aprite fin quando non arriva qualcuno ...

Turbo: C'hanno le alabarde puntate, non apriamo un cazzo...

Flebo: No, ma non scappate dalla finestre 
(casino)

Voce di sottofondo: Ci alabardano, ci alabardano !

Bananastorta: No, dove andate?

Flebo: voi siete puliti?
Voce dal fondo: Si, si

Flebo: ancora un appello di radio Moletania libera, radio Moletania ha gli alabardieri alle porte e tutti i compagni del Collettivo giuridico di difesa, per favore, si precipitino qui.

Bananastorta: Attenzione, tutti i compagni del Collettivo Giuridico di difesa, si precipitino immediatamente qui.

Alabardiere: Aprite! (rumore di colpi).

Flebo: Attenzione, qui ancora Radio Moletania stiamo aspettando che arrivino gli azzeccagarbugli per poter fare entrare gli alabardieri.
 Stanno tentando di sfondare la porta in questo momento (rumore di colpi)... Non so se sentite i colpi per radio (rumori di fondo confusi)... abbassa il coso...

Bananastorta: Si ci sono gli alabardieri alla porta che tentano di sfondare, hanno le alabarde puntate e io mi rifiuto di aprire, gli ho detto finché non calano le armi e non mi fanno vedere il mandato.
 E poi siccome non le calano gli ho detto che non apriamo finché non arriva il nostro azzeccagarbugli. Puoi venire d'urgenza, per favore, ti prego d'urgenza, ti prego... 
C'hanno le alabarde e le armature e tutte ste' palle qua...
Flebo urla agli alabardieri: Gli azzeccagarbugli! Un momento che stanno arrivando gli azzeccagarbugli!

Un compagno al telefono: che sfiga

Bananastorta: Si ascolta, abbiamo gli alabardieri qui alla porta, lascia giu' per favore il telefono.

Turbo: Attenzione, qui è sempre radio Moletania, abbiamo gli Alabardieri fuori dalla porta
 (campanello) con le armature, con le alabarde in mano e tutte ste' cose qua e stiamo aspettando i nostri azzeccagarbugli. 
Ci rifiutiamo assolutamente di farli entrare finché i nostri azzeccagarbugli non sono qua.
 Perchè loro puntano le alabarde e cose del genere e non sono assolutamente cose che noi possiamo accettare...

Flebo: Tutti i compagni, tutti i compagni in Piazza Purgatorio prima di mezzanotte, assolutamente. 

Bananastorta: Comunque compagni la situazione è stabile.

Flebo al telefono: No, Signora, stiamo solo aspettando gli azzeccagarbugli.
Bananstorta: La situazione è stabile, gli alabardieri sono sempre fuori che aspetta di entrare sempre con le armature.


Flebo al telefono: Ne sta arrivando uno...

Bananastorta: Hanno detto che sfonderanno la porta e cose di questo genere 
(voci) Preghiamo tutti i compagni che conoscono azzeccagarbugli di telefonargli e dirgli che siamo assediati dagli alabardieri in questa maniera,
non so se avete visto il film eh... porca vacca come cazzo si chiamava... quello di Bohl... quello sulla Germania... ...il caso Katharina Blum!
 (ancora voci di fondo), giuro che se non battessero alla porta qui fuori penserei di essere al cinema...

Turbo: Stiamo aspettando ancora l'arrivo del compagno.
 Siamo in tre qui su alla radio che, niente... che facciamo lavoro di controinformazione e siamo qui che aspettiamo gli alabardieri per vedere che cazzo fanno. 
(voci concitate e rumori) Per il momento sembrano tranquilli, non fanno tanto casino, si sono calmati, hanno smesso di picchiare contro la porta, si vede che la ritengono molto robusta...
eh, mi dai un disco che mettiamo su un po' di musica, porcodio.

(Squilla il telefono)

Flebo: ecco qui Mozart se vi va bene, bene, se no seghe...

Turbo: Dio boia, lo sapevo, lo sapevo
Flebo : Un po' di musica di sottofondo
(continua la musica)
Turbo al telefono: Non lo so, ascolta, non so nemmeno se vado a dormire, stanotte... Che rottura di palle, anche lei lì...

Bananastorta: Dunque gli alabardieri hanno ricominciato a battere alla porta, continuano a urlare di aprire.

Turbo agli alabardieri: Stanno arrivando!!! Stanno arrivando!!!

Flebo a Turbo: Stai attento! Stai giu'!!!

Alabardieri: Porcoddio, aprite, aprite!!!
 (Si sente un gran casino)
Flebo agli alabardieri: Stanno arrivando gli azzeccagarbugli, aspettate cinque minuti, sono qua per strada.

Alabardieri: Entriamo dentro, state pronti!!! State con le mani in alto, mani in alto.

Bananastorta al telefono mentre gli alabardieri entrano: Non so chi sia Alberto, no, non sono Matteo, senti ci sono gli alabardieri alla porta...

(Casino)

Turbo: Sono entrati, sono qui!!!

Flebo: Sono entrati!!! sono entrati! Siamo con le mani alzate, sono entrati, siamo con le mani alzate...

(Casino, rumori di attrezzature smosse)

Turbo: Ecco, stanno strappando il microfono...

Alabardieri: Mani in alto eh!

Flebo: Ci abbiamo le mani in alto. Stanno strappando il microfono 
(Casino)... hanno detto ...(Casino) questo è un posto del mandato... 

Saluti ad Alice. Mi mancherà. 
                                      ... SILENZIO ...

Nel ricordo (perdonatemi se ha un inizio scherzoso, ma mi serviva un pretesto) di quella che è stata la radio libera rivoluzionaria per eccellenza. Questa volta non farò l’ermetico e dichiaro che tutto il post prende spunto da quello che purtroppo è realmente accaduto a Radio Alice nel marzo del 1977 a Bologna.
Questa non vuole certamente essere una presa in giro dell'accaduto, anzi vuole essere un’iniziativa per riportare alla memoria quanto di nuovo e straordinario è stato fatto da quei ragazzi di 35 anni fa. 
 

ps: le tavole presenti in questo post sono tratte da "Le straordinarie avventure di Pentothal" di Andrea Pazienza 

4 commenti:

Lucien ha detto...

Straordinari e precursori dei tempi, senza purtroppo un degno seguito. Un periodo di formidabile creatività (mi riferisco a quella vera, non quella violenta degli autonomi) che ho vissuto di sfioro per la mia allora giovane età: quando arrivai io a Bologna si era quasi ai titoli di coda.
Grande Duca.

Blackswan ha detto...

Il più bel post del Granduca,una meraviglia che ogni volta che rileggo, mi fa sognare.Bravo Cherotto a decorare con il Paz.Un pezzo di storia.

Elle ha detto...

Io non ricordavo (perché non sapevo), ma nello scherzo hai saputo omaggiare al meglio un pezzetto di storia. Bravo Granduca (e dai, non prendertela, Turbo è fatto così..)

Granduca di Moletania ha detto...

Amici miei,
torno adesso, leggo l'Ora e, con piacevole sorpresa, trovo un mio post (quello a cui sono più affezionato).
Le tavole del mitico Andrea P. hanno sempre del magico, come se quel giorno del 1988 non fosse mai arrivato e Andrea Pazienza fosse ancora qui.
Ma come ho già scritto, se fosse veramente ancora tra noi piscierebbe in testa all'Italia intera, o forse all'intero mondo, per come ci siamo ridotti.(immagino che Black si riferisse a lui).

Grazie Cherotto, grazie amici. Un forte e sentito abbraccio a Valerio.