Ultima recensione del ragazzo cannibale prima della pausa estiva. Con lui le trasmissioni riprenderanno a settembre. Buone vacanze da tutti noi de L'Orablù, caro Cannibal Kid!
La
notte del giudizio
(USA,
Francia 2013)
Titolo
originale: The Purge
Regia:
James DeMonaco
Sceneggiatura:
James DeMonaco
Cast:
Ethan Hawke, Lena Headey, Max Burkholder, Adelaide Kane, Rhys
Wakefield, Tony Oller, Edwin Hodge
Se
ti piace guarda anche: Demolition Man, The Strangers, Black
Mirror
Stufi
delle solite feste?
Natale,
Pasqua, Carnevale, S. Valentino… Persino Halloween ormai ha perso
la sua antica magia. Aspettate allora qualche anno, quando gli Stati
Uniti introdurranno una nuova festività: The Purge, l’epurazione,
una notte del giudizio in cui tutti i reati, omicidio compreso, sono
leciti. Per 12 ore all’anno, niente polizia, niente ambulanze,
niente pompieri, niente soccorsi. Scatta l’anarchia totale e le
persone sono libere di distruggere tutto e uccidere chiunque, tanto
c’è una specie di indulgenza plenaria legalizzata.
Nel
2022 immaginato da questo film, grazie a questo giorno di “sfogo”,
il tasso di criminalità è sceso ai minimi storici, insieme al
livello di disoccupazione, così come l’economia è finalmente
tornata a crescere dopo un lungo periodo di recessione. La soluzione
alla crisi è The Purge. Dopo 364 giorni da angioletti, gli americani
hanno una notte per poter tirare fuori il loro lato peggiore e grazie
a tale stratagemma tutto è tornato a girare per il meglio.
Un’idea
che può apparire assurda e paradossale fin che si vuole, però siete
così sicuri che non vi piacerebbe avere a disposizione una notte del
genere per fare fuori chi proprio non sopportate?
Lo so
che in fondo in fondo siete dei buoni, voi splendidi lettori di
Pensieri Cannibali, ma negli USA una legge del genere potrebbe anche
incontrare parecchi favori ed essere approvata senza troppi problemi.
In ogni caso, si tratta di uno spunto fantastico da cui è nata una
pellicola da non sopravvalutare, ma nemmeno da sottovalutare.
Da non
sopravvalutare, perché si tratta di un film cinematograficamente
valido però niente di eccezionale e il regista/sceneggiatore James
DeMonaco, al suo secondo film dopo Staten Island, può ancora
migliorare parecchio. Tra le interpretazioni si segnalano una bravina
Lena Headey di Game of Thrones e soprattutto il perfido Rhys
Wakefield, giovane attore da tenere d’occhio, mentre non convincono
più di tanto Ethan Hawke in versione yuppie del futuro, Max
Burkholder che ripropone un ruolo di ragazzino strambo non troppo
distante da quello nella serie Parenthood e la teen Adelaide Kane,
attualmente nel cast di Teen Wolf. Inoltre, la piega che la trama
prende dopo la prima folgorante mezz’ora è quella classica della
famiglia rinchiusa in casa, assediata da un gruppo di maniaci
mascherati, visivamente non troppo distanti dagli strangers di The
Strangers. Uno spunto di partenza originale, per uno sviluppo non
troppo originale.
La
notte del giudizio non va però nemmeno sottovalutata. Si tratta
infatti di una delle poche pellicole horror recenti-decenti a offrire
uno sguardo sul presente e a immaginare un futuro distopico
inquietante persino più del mondo in cui viviamo oggi. Un film a suo
modo politico, che offre riflessioni sullo scontro tra classi,
l’evergreen Ricchi VS. Poveri. Da non confondere con i Ricchi e
Poveri, la celebre (oddio, forse un tempo) band di musica leggera
italiana. Durante la notte della Purge, la upper class si scatena
infatti contro poveri e senzatetto, che non possono permettersi una
protezione. Facendoli fuori, eliminano anche il problema della
disoccupazione. Un rimedio semplice semplice, non vi pare? Patrick
Bateman potrebbe apprezzare.
La
notte del giudizio è una visione thriller-horror molto tesa,
perfetta per una visione notturna estiva. Allo stesso tempo, è pure
una pellicola dai contorni fantascientifici che immagina un futuro
preoccupante in maniera analoga a quanto fanno gli episodi della
serie UK Black Mirror, riuscendo ad avere anche un’impronta
socio-politica. Quest’ultimo aspetto si sarebbe di certo potuto
approfondire maggiormente, invece la sceneggiatura predilige gettarsi
su sentieri thriller più consueti. Ciò nonostante, è già un
piccolo miracolo dei giorni nostri trovarsi di fronte a un horror che
non si rivela la solita girandola di morti ammazzati nella maniera
più assurda possibile e che riesce a far riflettere, su tematiche
tra l’altro più attuali che mai. Per quanto riguarda la situazione
economica, ovviamente, e pure per la tematica della giustizia fai da
te e dell’eccesso del diritto a proteggersi, tornata con prepotenza
alla ribalta negli USA dopo l’assoluzione del vigilantes che ha
ucciso un ragazzino afroamericano.
La
notte del giudizio non è un capolavoro e non va sopravvalutato nel
giudizio. Allo stesso tempo, non prendetelo nemmeno troppo sotto
gamba perché, per una notte all’anno, tutti i crimini sono legali.
E, per una notte all’anno, finalmente c’è un horror da non
considerare illegale.
(voto 7/10)
3 commenti:
Dovrei riuscire a vederlo in settimana, non nego che l'idea di base mi intrighi parecchio!
Anche a me, a sorpresa, non è dispiaciuto.
Per fortuna il cinema della mia città è chiuso, sarebbe piaciuto a molti dei suoi abitanti... Il film intriga!
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