Will
Ferrell. Mi sono preso una sbandata per Will Ferrell. Sono diventato
gay per Will Ferrell? No. Sarebbe il caso di diventarlo per Ryan
Gosling o Justin Timberlake o un bel ragazzone del genere. Per Will
Ferrell no. Sarebbe lui il primo a prendermi per il culo. Prendermi
per il culo inteso in senso non gay.
Per
tanto tempo, per anni, l’ho colpevolmente trascurato. Mi aveva
fatto morir dal ridere con le sue comparsate nel mitico 2 single a
nozze (Wedding Crashers), dove interpretava un tizio che si infiltra
ai funerali per rimorchiare, e nell’ancor più mitico, oserei dire
leggendario, Zoolander, dove era lo stilista Mugatu. Nelle pellicole
in cui era il protagonista assoluto non mi aveva invece convinto del
tutto, come il natalizio Elf o come Ancorman - La leggenda di Ron
Burgundy, commedia celebratissima negli USA di cui è atteso un
sequel in arrivo a breve, o il non troppo divertente Candidato a
sorpresa. Forse però era solo che non ero ancora pronto. Non ero
pronto per la sua comicità esplosiva, sboccata e volgare fin che si
vuole ma anche con lampi di genialità assoluti. E così niente, mi
sono recuperato Ricky Bobby un po’ per caso e da lì ho voluto
approfondire il mio rapporto con Will Ferrell. In senso sempre non
gay.
Cosa
ho scoperto, con questa mini-retrospettiva sul cinema d’autore
(ehm, all’incirca) di Will Ferrell?
Che si
tratta effettivamente di un cinema d’autore. Il Ferrell, pur non
essendo regista, firma molte delle sue pellicole anche come
sceneggiatore, cosa che rende omogeneo il suo parco Opere. Sì, le
chiamo Opere, e allora? Ad accomunarle c’è la sua forte presenza,
la sua prepotente fisicità, che ricorda moltissimo il batterista dei
Red Hot Chili Peppers Chad Smith. Al punto che viene davvero
difficile credere non siano due gemelli divisi alla nascita.
Will
Ferrell somiglia poi anche a George W. Smith, l’ex presidente degli
USA che ha imitato a lungo al Saturday Night Live…
Oltre
al suo aspetto fisico, buffo in un modo strano, visto che non è il
solito comico basso e grassottello bensì tutto l’opposto, in una
buona parte dei suoi film è presente un certo tipo di comicità che
li contraddistingue. Uno stile umoristico tipicamente americano, non
troppo distante da quello di un Adam Sandler, eppure ancora più
politically incorrect. Non stupisce allora che diverse sue pellicole
siano nell’orbita delle Judd Apatow productions, piene come sono di
battute sboccate. Con in più qualche puntatina nel grottesco e nel
nonsense, come dimostra una pellicola diversa dal suo repertorio
solito, Vero come la finzione, di cui avevo parlato di recente.
Se
volete anche voi prendervi una cotta, non gay ma se preferite pure
gay, per Will Ferrell, ecco quattro pellicole che fanno al caso
vostro.
A Night at the Roxbury
(USA 1998)
Regia:
John Fortenberry
Sceneggiatura:
Steve Koren, Will Ferrell, Chris Kattan
Cast:
Will Ferrell, Chris Kattan, Molly
Shannon, Jennifer Coolidge, Michael Clarke Duncan, Richard Grieco,
Dan Hedaya, Loni Anderson, Eva Mendes
Genere:
discoFerrell
Se
ti piace guarda anche: Zoolander, Scemo & più scemo
La
febbre del sabato sera per la generazione degli anni ’90.
All’incirca. Più che altro si tratta di una parodia di quel film,
citato anche nella scena della celebre passeggiata di John
Travolta/Tony Manero, però non stiamo troppo a sottilizzare. A Night
at the Roxbury getta uno sguardo sulla dance culture in maniera molto
ironica, preconizzando anche la tamarro generation di Jersey Shore.
I due
protagonisti sono due fratelli truzzi con look da boyband alla N SYNC
che nella vita hanno in testa solo la disco e come sogno quello di
aprire un giorno un locale tutto loro. Per intanto, si
accontenterebbero anche solamente di entrare al Roxbury, il locale
più figo in città, dove però vengono costantemente rimbalzati dal
buttafuori Michael Clarke Duncan. Fino a che un giorno incontreranno
Richard Grieco e la loro vita cambierà…
Da
segnalare assolutamente la colonna sonora del film, che potrebbe
benissimo essere stata compilata da Albertino di Radio Deejay o, in
alternativa, potrebbe essere la soundtrack di un cinepanettone a
caso. È un tripudio di musica disco, ma riassume il meglio (o forse
dovrei dire il peggio) della trash dance anni Novanta, con dentro
roba come Ace of Base, Faithless, Bamboo, N-Trance, No Mercy, La
Bouche e soprattutto “What Is Love” di Haddaway, leitmotiv
dell’intera pellicola.
Il
film segna l’ingresso trionfale di Will Ferrell come protagonista
in una commedia, dopo alcune particine minori e una serie di sketch
al Saturday Night Live. Per lui si tratta anche della prima
sceneggiatura, firmata insieme al co-protagonista Chris Kattan e a
tale Steve Koren, e infatti sono già ravvisabili tutti gli elementi
tipici della sua assurda e irresistibile comicità. Ma questo non è
altro che il suo primo passo verso la grandezza.
(voto
7-/10)
Ricky
Bobby - La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno
(USA 2006)
Titolo
originale: Talladega Nights: The Ballad
of Ricky Bobby
Regia:
Adam McKay
Sceneggiatura:
Will Ferrell, Adam McKay
Cast:
Will Ferrell, John C. Reilly, Leslie Bibb, Gary Cole, Sacha Baron
Cohen, Michael Clarke Duncan, Jane Lynch, Molly Shannon, Amy Adams,
Greg Germann, Jack McBrayer, David Koechner, Mos Def, Evlis Costello
Genere:
autoFerrell
Se
ti piace guarda anche: Hot Rod - Uno svitato in moto, Driven
Ricky
Bobby è, come dice il sottotitolo italiano, La storia di un uomo che
sapeva contare fino a uno. Perché è ignorante? No, perché Ricky
Bobby è un pilota abituato ad arrivare sempre primo. Il film prende
in giro in maniera spassosa e tipicamente willferrelliana il mondo
delle corse automobilistiche, il circuito NASCAR in particolare, ma
anche gli appassionati di Formula 1 e di motori in generale potranno
trovare spunti esilaranti. Così come anche a chi non gliene frega
una cippa delle auto. Ricky Bobby è infatti soprattutto una specie
di parodia dei film sulla classica parabola di ascesa e poi discesa
al successo, tipica nei film sportivi come Rocky così come in quelli
non sportivi, mi viene in mente ad esempio Boogie Nights, per quanto
ambientato nel mondo del porno.
Il
risultato? Non agli straordinari livelli del fenomenale Hot Rod - Uno
svitato in moto, ma comunque una visione più che divertente. A suo
modo, è poi un film profondo. Tra alti e bassi, rettilinei e curve,
corriamo a fianco di Ricky Bobby e ripercorriamo la straordinaria
vita di questo campione magistralmente interpretato da un Will
Ferrell in stato di grazia.
(voto
6,5/10)
continua...
1 commento:
Da noi, Elf è un imprescindibile classicone dicembrino e continuiamo a sorridere pur conoscendolo praticamente a memoria...
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