C’era un volta un ragazzo che si era innamorato di un genio, un genio che si esprimeva attraverso dei pennarelli, pennelli, chine e matite e trasformava i propri disegni in opere vive e le lettere in frasi nuove, squillanti
Questo ragazzo riusciva a vivere storie non sue grazie alle prodezze del genio, quando le leggeva si perdeva dentro talmente tanto da far fatica a tornare alla realtà
Il genio abitava questa terra ma il ragazzo sapeva che questa terra non sarebbe bastata al genio, che il genio la soffriva
Così un giorno il genio decise di abbandonarla lasciando il ragazzo solo, senza storie in cui perdersi
Il ragazzo all’inizio si sentì perso, abbandonato ma risucì a diventare adulto con la consapevolezza di avere avuto un’enorme fortuna che pochi posso raccontare in una vita: aver conosciuto un genio, aver letto, raccolto e tramandato le sue storie, per sempre...
Quel genio si chiamava Andrea Pazienza.
Buon compleanno Paz...
C[h]erotto
3 commenti:
Grande Cherotto!Condivido ogni parola.Che dire? Per non piangere di dico che ero sicuro che quella su Bitonto fosse una delle tue favorite...se così si può dire parlando di Paz.
So cosa intendi. E sempre più mi rendo conto della fortuna che ho avuto a conoscerlo.
Grande Cherottino, un bellissimo ricordo.
Ogni volta che rivedo la vignetta di Pertini che parla di De Andrè ho i brividi.
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