sabato 16 giugno 2012

La pazienza ha un limite,
Pazienza no


Il 16 giugno del 1988 a Montepulciano si è conclusa la brevissima apparizione su questa terra di uno dei più grandi artisti italiani del novecento, la sua arte era il fumetto e il suo nome era Andrea Pazienza. Come recitava l'intestazione di Frigidarie (vedere foto sopra) del numero di Luglio 1988 "Morto un genio NON se ne fa un altro".
Nel 1982 ebbi la fortuna di ammirarlo per un pomeriggio intero mentre lasciava mini capolavori del disegno sui alcuni volumi appena acquistati dai suoi aficionados. Tempo fa ho creato e cercato di portare avanti un blog personale dedicato al Paz dove si possono trovare vignette, storie e altro. Vi lascio con un video che rappresenta un'esibizione 'live' del grande Paz.

3 commenti:

Blackswan ha detto...

Basterebbe il titolo del tuo post a spiegare tutto,senza bisogno di altro.Con il Paz il fumetto diventa arte, e l'arte, finalmente, denuncia.Insieme a Pasolini,il riferimento culturale più importante dell'Italia di fine secolo scorso.

CheRotto ha detto...

sono di parte, lo sempre ammesso, è stato un artista completo: segno e parola le ha rivoluzionate.

Granduca di Moletania ha detto...

Se oggi la sua arte la possiamo definire cultura (mentre ai bei tempi era contro-cultura), significa che non tutto quello che abbiamo creato è da buttare.

Resto però sempre dell'idea che oggi ci piscerebbe in testa a tutti, per non aver nemmeno lontanamente realizzato nessuna delle utopie del '77 e per come è degenerata tutta la situazione.

Comunque Paz, non ti sei perso proprio niente. Noi abbiamo perso molto di più e ancora una volta l'hai avuta di vinta tu.

Un abbraccio agli amici.