Questi
sono i 40
(USA
2012)
Titolo
originale: This Is 40
Regia:
Judd Apatow
Sceneggiatura:
Judd Apatow
Cast:
Paul Rudd, Leslie Mann, Maude Apatow, Iris Apatow, Megan Fox,
Charlyne Yi, Chris O’Dowd, Lena Dunham, Jason Segel, Albert Brooks,
John Lithgow, Melissa McCarthy, Ryan Lee, Robert Smigel, Graham
Parker, Billie Joe Armstrong, Ryan Adams
Genere:
Apatow
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ti piace guarda anche: Libera uscita, Molto incinta, 5 anni di
fidanzamento, Louie
I
40enni sono i nuovi 30enni. I 30enni sono i nuovi 20enni. I 20enni
sono i nuovi bimbiminkia. E i bimbiminkia possono marcire
all’inferno.
Questi
sono i 40 parte come sequel spinoff di Molto incinta. Avete presente
quella commedia con Katherine Heigl che si fa mettere incinta, ebbene
sì, da Seth Rogen? Bene, dimenticatevi di loro due, visto che loro
due qui non ci sono più, nemmeno per una comparsata veloce. Che
antipatici, non appaiono manco un secondo.
I
protagonisti sono invece i loro amici, Pete e Debbie, al secolo
conosciuti come gli attori Paul Rudd e Leslie Mann. Se avete visto
Molto incinta bene, sapete già più o meno cosa aspettarvi da questo
film, se invece non l’avete visto male, perché vi siete persi
un’ottima commedia, ma vi va comunque bene perché potete gustarvi
lo stesso questo This Is 40. Si tratta infatti di una pellicola del
tutto indipendente, anche se comunque va inquadrata all’interno del
corpus di opere di Judd Apatow.
Il
regista e sceneggiatore americano, definito da qualcuno tra cui me il
nuovo king of comedy, ha uno stile tutto suo e i suoi film alla fine
sono un po’ tutti uguali. Judd Apatow è un autore che bene o male
ripete sempre la stessa storia, gli stessi personaggi, le stessa
tematiche (soprattutto la paura di invecchiare) e ossessioni. Come un
Woody Allen meno intellettualoide, meno newyorkese e più middle
class e sboccato.
Judd
Apatow va dunque preso come Autore, non autore serio magari, anche se
un film come il suo precedente sottovalutato Funny People in
particolare era velato di un notevole alone di malinconia, piuttosto
va considerato un autore comedy. Professione del tutto rispettabile.
In Italia come autori comedy abbiamo Leonardo Pieraccioni e
Alessandro Siani, negli USA le cose vanno decisamente meglio con
Apatow.
Non è
difficile vedere Questi sono i 40 come un film autobiografico. Non
che io conosca Judd di persona e posso dire che la sua vita è
davvero così, però considerando come nel cast ci siano sua moglie
Leslie Mann e le sue figlie Maude (fissatissima con Lost) e Iris
Apatow, possiamo presumere che la parte affidata al protagonista Paul
Rudd possa rappresentare un suo alter-ego. Paul Rudd è una versione
un po’ più figa del vero Judd Apatow, ma d’altronde è sempre
così, nei film. Nei film sono tutti più belli e cool che nella
realtà.
Più
che una pellicola di fiction vera e propria, sembra allora di
assistere a un documentario romanzato di quella che potrebbe essere
la vera vita di Apatow con la sua famiglia. Alcune gag probabilmente
sono prese proprio da momenti di suo vissuto personale. Sarà così o
non sarà così, fatto sta che questo This Is 40 appare più sincero
e vero di molte commedie, e non solo commedie, in circolazione. Altro
merito mica da poco è quello del divertimento: il film a me ha fatto
ridere, ridere un sacco.
Tra le
note positive, ci metto dentro anche l’utilizzo di una canzone
inedita di Fiona Apple, “Dull Tool”, perfetto accompagnamento dei
momenti più intensi e drammatici del film. Non preoccupatevi, non
troppo drammatici, siamo pur sempre in una commedia cazzona di Judd
Apatow.
La
musica gioca sempre un ruolo fondamentale nei films di Apatow e,
oltre alla canzone della Fiona Mela, possiamo assistere anche alle
comparsate in carne e ossa dei cantanti Graham Parker, Ryan Adams e
Billie Joe Armstrong dei Green Day.
E poi…
Non
l’ho ancora nominata?
Non
volevo bruciarmela subito…
Di chi
sto parlando?
Di
Megan Fox.
In
questo film c’è Megan Fox. E che parte fa?
Che
parte volete che gli facciano fare, se non quella della strafiga?
Per la
serie: “Faccio un film e lo faccio per realizzare le mie fantasie
personali”, Judd Apatow si e ci regala una scena in cui sua moglie
Leslie Mann mette le sue mann sulle tette di Megan Fox.
Judd,
confessalo, hai realizzato questo film solo per girare questa scena,
vero?
Tra le
altre guest-star del film ci sono poi l’irlandese sempre più
lanciato Chris O’Dowd e Lena Dunham, la protagonista di Girls,
serie cult in cui Apatow figura tra i produttori. Perché il king of
comedy non si limita a mettere su pellicola i suoi (e non solo suoi)
sogni erotici personali, ma ha pure una cricca di
amici/collaboratori/comici abituali che produce e sostiene.
Fino a
qui tutto bene e io la recensione la chiuderei pure qui, perché la
visione scivola via in maniera del tutto piacevole nonostante le due
ore di durata, di solito eccessive per una commedia, ma che qui non
pesano per nulla. Due ore e passa di intrattenimento puro. Visto che
però fino a qui questa più che una recensione sembra un lungo
pompino fatto ad Apatow, allora facciamo anche due critiche, va là,
se non vogliamo essere criticati a nostra volta e passare per
faziosi.
Il
difetto principale del film è che non presenta una trama molto
articolata, svolte particolarmente inventive, soluzioni geniali o
idee davvero forti. Questi sono i 40, come si può immaginare dal
titolo, ci presenta una coppia di neo quarantenni alle prese con le
difficoltà di essere dei neo quartantenni. Niente di più e niente
di meno.
Chi si
aspetta una commedia rivelazione o qualcosa di diverso dal solito
Judd Apatow style, rimarrà deluso. Chi invece si aspetta un film
Judd Apatow style con una serie di dialoghi al fulmicotone (da godere
preferibilmente in lingua originale), scenette spassose, un
linguaggio sboccato ma niente di poi così volgare e una leggera,
leggerissima riflessione sugli anni che passano, avrà di che gioire.
Questi
sono i 40. Questo è Judd Apatow.
(voto
7/10)
2 commenti:
Ce l'ho lì in attesa, dato che esce tra parecchio tempo qui da noi.
Chissà se ci metterà d'accordo o - come per Molto incinta - saremo sui soliti fronti opposti!? ;)
ma sparati
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