Dopo “Twilight”, che ha fatto sfracelli al
botteghino, incantando schiere di adolescenti grazie alla storia d’amore tra i
due attori probabilmente più scialbi della storia, l’ultima saga adolescenziale
passata dalla letteratura al cinema è quella di “Hunger Games”.
Mentre la saga vampiresca della Meyer punta
soprattutto all’aspetto romantico della storia, ed i romanzi discreti prodotti
di intrattenimento sono stati inesorabilmente massacrati e trasformati in una
sorta di soap opera per bambini, la saga di “Hunger Games” ha dalla sua una
trama decisamente intrigante, che pareva perfetta per costruire una pellicola
quanto meno dotata di un minimo di intelligenza.
Ed invece nulla, neppure questa volta il
grande salto è stato compiuto.
Lo
ammetto, ci ho provato, ci ho provato
per davvero a giudicarlo positivamente. L'ho guardato libera da ogni
pregiudizio, cercando di considerarlo per quello che è, vale a dire un
prodotto
destinato, appunto, ad un pubblico più giovane, ma non ce l'ho proprio
fatta, per l'ennesima volta mi sono trovata di fronte ad un prodotto di
una pochezza imbarazzante.
Leggermente migliore di
"Twilight", non che ci voglia tanto per la verità, "Hunger
Games" rimane soprattutto una grossa occasione sprecata.
Con una trama così particolare ci voleva
qualcuno dotato del coraggio di osare, di affondare letteralmente il coltello
nei lati più oscuri della storia.
Ross non lo fa, lascia tutto in superficie
ed il risultato è uno spettacolino abbastanza sciocco e prevedibile.
Decisamente troppo lungo, "Hunger
Games" è virtualmente diviso in due parti.
La prima, quella che dovrebbe essere la
più cinica, in cui i "Tributi" vengono preparati agli "Hunger
Games", coccolati, costretti a fingere di divertirsi, a sottostare
ad assurde interviste, nonchè ad una sorta di "autopromozione" alla
ricerca di sponsor, il tutto sotto l'occhio implacabile delle telecamere; è
noiosa ed a tratti ridicola con la scena della parata dei "Tributi"
degna del peggiore trash-movie.
A parte che non si capisce perchè a
Capital City sian tutti vestiti come ad una festa di carnevale sotto acido,
assistiamo per una buona oretta ad una serie di idiozie della peggior specie,
che vanno dalla rivelazione della cotta di Peeta per Katniss (colpo di
scena!!!) al pippone patetico psicologico-esistenziale-integralista del
suddetto Peeta prima di partire per i giochi. Cinismo e satira sociale non
pervenuti. Messaggio nullo.
Smaltita la noia, si dovrebbe passare alla
parte più action, ovvero quella dei veri e propri giochi. Errore clamoroso.
Caratterizzata da una regia pessima, Ross,
forse per paura di impressionare i giovani ed ingenui spettatori (ehmmm..) gira come se fosse preda di tremori e
convulsioni, per i primi minuti non si capisce nulla e la telecamera
sballonzola incessantemente confondendo il povero spettatore. Smaltita la
nauesea si passa al fastidio. Perchè quello che segue è un'escalation di
situazioni talmente becere ed incoerenti che anzichè entusiasmare, finiscono
con l'irritare progressivamente chiunque abbia più di 15 anni.
Per quanto riguarda gli interpreti,
Stanley Tucci ed Elisabeth Banks, altrove apprezzatissimi, qui sono tra il
ridicolo e l'imbarazzante, Woody Harrelson è incommentabile, Lenny Kravitz nel
disastro generale è forse quello un pochino meno peggio.
Reparto protagonisti, ovvero i ragazzi,
non pervenuto.
A parte lei, Jennifer Lawrence.
Bravissima, riesce a bucare lo schermo anche piazzata in mezzo al nulla eppure
pare quasi che sia frenata, che non voglia strafare, il suo personaggio emerge
ma non come dovrebbe.
Ovviamente incassi clamorosi ed orde di ragazzini in delirio.
Alla regia del secondo capitolo pare non
ci sarà più Ross. Sarebbe ora di rischiare e mostrare davvero un pochino di
coraggio per rendere un po’ di giustizia al cinema.
NEWMOON, Domenica 08/07/2012
1 commento:
Ciao cara Newmoon , avevo già commentato questo tuo film sul blog, ma devo dire che dò per vincente " Hunger Games", malgrado le innumerevoli limitazioni.....Bacione...
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