Cercasi amore per la fine del mondo
(USA,
Singapore, Malesia, Indonesia 2012)
Genere: fine del
mondo
Se ti piace guarda
anche: Perfect Sense, Deep Impact, Melancholia, Nick & Norah
- Tutto accadde in una notte
Uscita italiana
prevista: 17 gennaio 2013
Arriva la fine del mondo.
Ancora? Ma che palle!
Quanti film abbiamo già
visto su questo tema? Un sacco. Un sacco tra questi per di più
lasciano alquanto a desiderare, in particolare i super catastrofici
firmati dai Roland Emmerich e Michael Bay di turno. Tanto per non far
nomi.
Per fortuna, negli ultimi
anni abbiamo assistito anche a una variante parecchio più
interessante per questo genere di pellicole. La grande svolta si è
avuta con Donnie Darko, il più singolare tra gli end of the world
movies. Ma ultimamente ci sono state altre sorprendenti storie che si
sono sviluppate attorno alla fine del mondo, diventata quasi un
pretesto per raccontare qualcosa di altro.
Ci sono stati ad esempio
Perfect Sense, più virato sul lato drama, e Melancholia, di cui
questo è quasi un opposto più umano e toccante. Propro come le
pellicole sopracitate, Cercasi amico per la fine del mondo, la cui
uscita italiana è prevista per il 17 gennaio 2013, non è solo e non
è tanto un film apocalittico. È più che altro un film sul trovare
se stessi, sul trovare l’amore, un on the road movie dalle tinte
comedy eppure dal retrogusto amaro costantemente presente. Dopo
tutto, il mondo sta pur sempre per finire.
Una comedy non-comedy piacevole e intimista, che per questi aspetti mi ha ricordato film come Garden State o Young Adult, mentre per la componente on the road mi ha fatto pensare ad Elizabethtown di Cameron Crowe. Tutti film con cui ha in comune una notevole passione per la musica (qui la protagonista femminile non riesce ad abbandonare i suoi dischi preferiti in vinile) e un’attitudine da commedia indie.
Non a caso a firmare
questa piccola perla di cinema apocalittico è Lorene Scafaria, al
suo esordio come regista ma già sceneggiatrice di un’altra piccola
perla, il romantico indie movie Nick & Norah - Tutto accadde in
una notte, con i due padalini del cinema indipendente americano
Michael “togli la” Cera e Kat “tette grosse” Dennings, oggi
irresistibile protagonista della sitcom 2 Broke Girls. Lorene
Scafaria che a questo punto si candida di diritto non ad avere la
candida, né si candida in politica, bensì si candida a essere la
nuova Diablo Cody. E Diablo Cody per me è la Shakespeare al
femminile del cinema indie odierno, tanto per scomodare un paragone
poco impegnativo.
Un gioiellino, questo
film, che funziona perché riesce a trattare un argomento abusato,
come quello della fine del mondo, in maniera estremamente delicata e
personale. La pellicola non è mai sopra le righe, non è mai urlata,
è leggera e profonda al tempo stesso come un disco dei The XX. O
come la splendida canzone dei Walker Brothers che accompagna il
finale, “The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore”.
Tutto è bene quel che
finisce bene?
Se lasciamo da parte il
pensiero che il mondo sta per finire, per quanto riguarda la
pellicola sì. Tutto procede ottimamente. Regia non fenomenale, ma
comunque puntuale e precisa, sceneggiatura ottima che sa alternare il
sorriso (non la risata) a momenti (quasi) da lacrimuccia, un
protagonista perfetto nella sua apatia come Steve Carell e una bella
serie di comprimari di lusso provenienti per lo più dal piccolo
schermo: Connie Britton, la MILF per eccellenza della tv americana
grazie alle sue partecipazioni a Friday Night Lights, American Horror
Story 1 e oggi Nashville, William Petersen per anni e anni il Grissom
di CSI, Gillian Jacobs di Community, Mark Moses di Desperate
Housewives, Tonita Castro di Go On e Adam Brody, leggendario in The
O.C. nella parte di Seth Cohen, probabilmente il primo vero e proprio
indie geek (e non nerd) nella Storia della tv USA.
Tutto perfetto, a parte la protagonista femminile: Keira Knightley. Io ho rapporto conflittuale con Keira. Prima non mi piaceva, poi ha cominciato a piacermi, per un breve periodo mi è piaciuta parecchio, quando l’ho vista in Espiazione, Domino, Orgoglio e pregiudizio, La duchessa e Last Night, e quindi l’ho vista in A Dangerous Method, una delle intepretazioni più agghiaccianti a memoria d’uomo. Una di quelle intepretazioni che ti fanno desiderare che il mondo finisca veramente. In questo film la sua performance non è - grazie al Cielo - a quei livelli, però continua a fare tutte queste smorfiette davvero inquietanti. Perché?
In pratica, se al posto
di Keira Knightley ci fosse stata un’altra attrice, non dico
Natalie Portman, ma almeno un’attrice dotata di espressioni
facciali umanamente normali, questo film sarebbe stato davvero la
fine del mondo. Così com’è resta pur sempre un gran bel film.
Guardatelo assolutamente. A meno che il mondo non finisca prima.
2 commenti:
CheRotto è stupenda questa locandina!
La recensione la leggo stasera, sopratutto se si tratta di istruzioni non mi servono, non vorrei che il mondo mi finisse a puttane, se invece è un vero film e non è sdolcinato, potrei pure segnarmelo. Metti che domani il mondo sia finito solo a metà, e che io sia nella metà sopravvissuta, in qualche modo dovrò pur passare il tempo ;)
Buona fine del mondo a tutti, vado al lavoro come se fosse l'ultimo
(cosa?)
vabbe' ciao
Grazie Elle, se la profezia risulterà sbagliata mi sa tanto che arriveranno altre locandine del genere...
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